Firenze, 28 dicembre 2023
Siamo ancora uccisi dal Covid19 ma non abbiamo a disposizione il Piano nazionale di
preparazione e risposta a una pandemia e l’Archivio Informatizzato Sanitario Centralizzato
indispensabile per conoscere in tempo reale l’andamento della pandemia, la valenza dei farmaci
e/o di vaccini e/o delle cure.
I morti certificati dall’ISTAT evidenziano che il COVID19 continua a uccidere più che in un
conflitto armato, infatti, i decessi sono passati
dai 755 in ottobre, ai 900 in novembre, ai 1281 in dicembre 2023.
Interessante per comprenderne l’urgenza è anche la dichiarazione riportata su https://www.nogeoingegneria.com/effetti/salute/bill-gates-amette-la-variante-omicron-ha-fatto-un-lavoro-migliore-dei-vaccini-nel-tirarci-fuori-dalla-pandemia/ riguardo a Bill Gates che, parlando alla conferenza annuale sulla sicurezza di Monaco in Germania, ha detto che i rischi di Covid si sono “drasticamente ridotti” ma un’altra pandemia sta arrivando e deriverebbe probabilmente da un diverso agente patogeno.
Il cambiamento dipende da te e anche uno fa la differenza, quindi, entra in azione diffondendo a quanti hai in rubrica mail questo documento. Chiedi loro di entrare in azione a loro volta per scrivere ai parlamentari che hanno eletto a rappresentarli e ai membri del Governo (le loro mail le trovi aprendo info@insiemeinazione.com ).
inFORMA sempre con il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà, facendo propri i seguenti motti: aspera ad astra (attraverso le asperità sino alle stelle) e vitam impendere vero (dedicare la vita alla verità).
A leggerti, Pier Luigi Ciolli
Associazione Nazionale INSIEME in AZIONE
50125 FIRENZE via di San Niccolò 21
www.insiemeinazione.com
Alcuni articoli sui quali riflettere
https://www.lindipendente.online/2023/12/04/texas-pfizer-andra-a-giudizio-per-aver-illegalmente-travisato-lefficacia-del-vaccino/
Texas: Pfizer andrà a giudizio per aver “illegalmente travisato” l’efficacia del vaccino
4 dicembre 2023 – di Giorgia Audiello
Il colosso farmaceutico Pfizer è stato citato in giudizio dal procuratore generale del Texas, Ken Paxton, per aver illegalmente travisato l’efficacia del suo vaccino anti-COVID-19: in una denuncia depositata presso il tribunale statale della contea di Lubbock, Paxton ha fatto notare che l’affermazione sull’efficacia del vaccino – stimata pari al 95% – da parte dell’azienda è stata altamente fuorviante, poiché concerneva una “riduzione relativa del rischio” e non “assoluta”.
L’affermazione si basava, infatti, su soli due mesi di dati di studi clinici e la “riduzione assoluta del rischio” dei soggetti vaccinati avrebbe dimostrato che il vaccino è efficace solo dello 0,85%.
Per queste ragioni, Pfizer è stata accusata di “atti e pratiche false, ingannevoli e fuorvianti”, in quanto avrebbe fatto affermazioni non supportate da dati riguardanti il vaccino COVID-19 dell’azienda in violazione del Texas Deceptive Trade Practices Act. “Pfizer ha intenzionalmente travisato l’efficacia del suo vaccino contro il Covid-19 e ha censurato le persone che minacciavano di diffondere la verità al fine di facilitare la rapida adozione del prodotto ed espandere le sue opportunità commerciali”, si legge nella denuncia. L’affermazione secondo cui il vaccino possedeva un’efficacia del 95% contro l’infezione sarebbe stata altamente fuorviante in quanto concernente la cosiddetta “riduzione del rischio relativo” che, secondo le pubblicazioni della FDA (Food and Drug Administration), è una statistica fuorviante che “influenza indebitamente” la scelta del consumatore. I contenuti della denuncia si concentrano poi su altri due aspetti rilevanti: il fatto che Pfizer fosse al corrente che la protezione vaccinale non poteva essere prevista con precisione oltre i due mesi e, nonostante ciò, abbia alimentato la convinzione ingannevole che la protezione vaccinale fosse duratura, e la questione fondamentale attinente alla protezione dalla trasmissione dell’infezione. Rispetto a quest’ultimo punto, la denuncia evidenzia che, nonostante il colosso farmaceutico non avesse testato l’efficacia del prodotto contro la trasmissibilità, ha intrapreso una campagna per intimidire il pubblico affinché si sottoponesse al vaccino come misura necessaria per proteggere i propri cari. Paxton ha anche affermato che i casi di Covid 19 sono aumentati dopo la somministrazione dei vaccini e che, in Texas, alcune aree hanno registrato una percentuale maggiore di decessi per COVID-19 tra la popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata. L’obiettivo della causa è impedire a Pfizer di fare presunte affermazioni false e di mettere a tacere coloro che sollevano dubbi o critiche sul vaccino sviluppato dalla società, il Comirnaty, e prevede la richiesta di più di dieci milioni di dollari di multa per aver violato una legge del Texas che protegge i consumatori dal marketing ingannevole. Da parte sua, Pfizer si è difesa affermando che le dichiarazioni sul suo vaccino sono state “accurate e basate sulla scienza” e che il suo vaccino ha “dimostrato un profilo di sicurezza favorevole in tutte le fasce d’età e ha contribuito a proteggere da gravi esiti di COVID-19, tra cui il ricovero in ospedale e la morte”.
Il procuratore repubblicano Paxton ha iniziato ad indagare su Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson all’inizio del 2023 per esaminare le “basi scientifiche ed etiche” alla base delle decisioni sulla salute pubblica riguardanti il COVID-19. La causa è la seconda intentata da Paxton contro Pfizer nel mese di novembre. Il procuratore ha affermato in una nota che “Pfizer non ha detto la verità sui suoi vaccini contro il Covid-19” e ha aggiunto che “Stiamo perseguendo la giustizia per le persone del Texas, molte delle quali sono state costrette da tirannici mandati ad accettare un prodotto difettoso venduto con menzogne”.
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Non è andato tutto bene: Pfizer parla di 3000 morti. E non per colpa del Covid – L’Intellettuale Dissidente (lintellettualedissidente.it)
6 luglio 2023 By Paolo Zignani
NON È ANDATO TUTTO BENE: PFIZER PARLA DI 3000 MORTI. E NON PER COLPA DEL COVID
La casa farmaceutica ha pubblicato il report dedicato agli eventi avversi, comprese cecità e complicazioni della gravidanza
Il report della Pfizer contiene le segnalazioni di 3mila decessi, 900 casi di cecità e 700 complicazioni della gravidanza. Si tratta della raccolta dei casi sospetti o presunti, non come tali verificati, di danni causati direttamente o indirettamente dal vaccino. Come sempre le speculazioni sono facili, anche perché è sufficiente appiattire in una definizione generica le asperità del caso singolo. Il report contiene in 400 pagine l’elencazione dei casi segnalati nella fase di farmacovigilanza passiva. E’ la fase che raccoglie le segnalazioni spontanee, che vengono ripartite in “non serious” o “serious”, a seconda dell’importanza. Ad esempio i casi di eritema sono 198 in tutto, di cui 195 non seri e 3 seri. L’eritema consiste in un’infiammazione della pelle, che si può verificare in seguito all’iniezione praticata per somministrare il vaccino. In una terza colonna del report viene indicato il numero degli studi “non interventistici” dedicati al tipo di effetto avverso, come appunto l’eritema, o l’eruttazione o i disturbi gastrointestinali. Se c’è stato uno studio non interventistico, ovvero osservazionale, significa che il paziente su cui s’è verificato il caso avverso è stato semplicemente osservato passivamente dal personale sanitario. Senza sperimentare variabili, per cercare di curare il paziente. I tipi di evento avverso sono molto numerosi, alcuni dei quali letali, come l’arresto cardiaco. Alla voce “cardiac death” si trova il dato di 76. La causa è veramente il vaccino? Oppure la paura? Doveva realmente essere vaccinata quella persona? Soffriva di intolleranze che non sono state considerate? Si può anche legittimamente porre la domanda in senso opposto. Ovvero si può chiedere se la morte di un paziente sia stata troppo frettolosamente addebitata a cause occasionali, quando invece potrebbe trattarsi di un effetto del vaccino. Il bisogno di fare una segnalazione dipende da fattori culturali e professionali. C’è chi non segnala perché è convinto che sia inutile. E chi invece è determinato nel far conoscere ogni dettaglio negativo. Ragionevolmente, nulla però va trascurato. Sono sempre casi segnalati, in attesa di verifica scientifica. La segnalazione è di per sé di natura eterogenea. Può essere compiuta da medici, farmacisti aziende farmaceutiche, oltre che da informatori scientifici, infermieri e operatori sanitari. La legge impone la segnalazione farmacologica passiva, nell’interesse dei pazienti e dei cittadini in generale. Nessun farmaco infatti viene considerato sicuro al 100%. La prima norma sulla farmacovigilanza, in Italia, è stato il decreto legge 30 aprile 1987 n°443, poi convertito nella legge 531/1987. Da quel momento veniva sancito l’obbligo di fare le segnalazioni spontanee, che non significavano quindi immediatamente denuncia o accusa, ma richiesta di verifica. È prevista anche la fase della farmacologia attiva, che si verifica quando il sistema sanitario fa analisi epidemiologiche, documentando statisticamente quali sono le malattie che insorgono in un dato territorio in un dato periodo di tempo. Le statistiche vengono quindi scientificamente analizzate e interpretate con criteri di comprovata efficacia. Ecco perché le segnalazioni non equivalgono a una prova e nemmeno a una sentenza. Si tratta di dati che vanno considerati con la massima serietà e poi verificati. Si comprende quindi e si giustifica l’insistenza di chi, come i novax, chiede più cautela, meno retorica e meno pressione politica. E soprattutto occorre informazione indipendente e autorevole. La più pressante richiesta dei novax è che i vaccini non siano resi obbligatori in modo indiscriminato, visto che i rischi non mancano. Le segnalazioni possono essere compiute sottostimando gli effetti indesiderati, come osserva Paolo Gulisano su “La nuova bussola quotidiana”. Impossibile però escludere che accada il contrario, ovvero un eccesso di zelo che sopravvaluti il presunto malessere. Sarebbe comunque assurdo e delittuoso non prendere sul serio le lamentele dei pazienti.
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