SALVATI NELLE EMERGENZE
La nostra esperienza di vita e professionale ha evidenziato che per salvarsi nelle emergenze è essenziale individuare e isolare i cretini e/o i delinquenti
di Pierluigi Ciolli

È evidente che nella storia dell’essere umano i cretini e/o i delinquenti non sono e non saranno mai eliminati, quindi, è diritto e dovere di tutti intervenire per rendere inefficaci le loro azioni. Non occorre mai disperarsi e ai lamenti sostituire i lamenti con una quotidiana azione, infatti, la maggior parte delle nostre azioni informative cadono nel vuoto perché il destinatario è un CRETINO. Ma nonostante il tempo e il de- naro sprecati proseguiamo; perché la nostra mission è quella di fornire alle persone intelligenti analisi e soluzioni per una migliore qualità della vita. A seguire, l’analisi del CRETINO e come conviverci.

Ormai è certo, da decenni: i cretini creano stress, sofferenze e disastri economici e il conviverci è veramente difficile perché sono tanti e si sono anche specializzati. Non parliamo poi di quando un cretino viene eletto ad amministrate il bene pubblico e riesce solo a parlare, parlare e ancora parlare e gli organi d’informazione e i social network lo fanno arrivare a milioni di cittadini, creando stress, sofferenze e disastri economici che impediscono lo sviluppo di una nazione.

Oggi la battaglia non si combatte più tra classi sociali o tra ricchi e poveri ma si combatte tra cretini e per- sone normali.

I cretini fanno sempre qualcosa di complicato, creando il famoso UCAS, Ufficio Complicazioni Affari Semplici
che automaticamente, esclude le persone intelligenti che propongono soluzioni semplici e fattibili.
In questi ultimi tempi è stato notato che i cretini si camuffano da intelligenti: sono cretini adulterati e/o sofisticati che non pensano, parlano come un torrente in piena, urlano, sovrastano gli altri, usano il turpilo- quio eccetera.

Purtroppo, a volte, ci sono persone intelligenti che sottovalutano il potenziale nocivo dei cretini e i danni che possono provocare e, nel caso degli organi d’informazione, li utilizzano per fare share e/o audience non comprendendo che alla fine (vedi esempio pandemia) pagheranno il conto in prima persona sia a livello fi- sico sia a livello economico. Quindi, in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con i cretini si dimostra infallibilmente un deleterio errore. Inoltre, vale sottolineare che i cretini contemporanei sono a bassissima mortalità, la cui forza è dunque in primo luogo brutalmente numerica, l’avere a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro.

L’era moderna ha moltiplicato prodigiosamente le loro occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a loro cara) per “realizzarsi”.
I cretini attribuiscono agli altri ogni loro caduta, disgrazia, errore, dabbenaggine. Una lagna tremenda perché vogliono vivere in garanzia.
I cretini sono sempre pronti a inscenare una farsa: eternamente in bilico tra solennità e squallore, tra auto- assoluzione e filippica, fra tragedia e comicità, i cretini sono per sempre e sono sempre di più.
Sconfiggerli è ovviamente impossibile. Odiarli è inutile.
Dileggio, sarcasmo, ironia non scalfiscono le loro sbornie d’inconsapevolezza, le loro impavide autoassolu- zioni; infatti, per loro, il cretino è sempre “un altro”.

Per completare l’analisi dei cretini è necessario distinguere tra il CAOS, il CASO, il CASINO, il CASACCIO. Orbene, il CAOS è la disorganizzazione primordiale e fondamentale ma pur sempre affrontabile in termini statistici. Il CASO è un avvenimento fortuito che, non derivando dalla mente umana, è pur sempre governabile in termini statistici. Il CASINO è attivato dall’essere umano in modo volontario ma, proprio per questo, prevedibile e governabile. Il CASACCIO, invece, è attivato dai cretini e impedisce di programmare la vita quotidiana nonché blocca lo sviluppo socio-economico. Il CASACCIO si evidenzia in questo forme:

  • sono attivate da dirigenti pubblici o privati nonché da rappresentanti dei cittadini che hanno il potere di orga- nizzare le vicende umane;
  • giungono in modo repentino, soprattutto in occasione delle emergenze e delle vacanze quando i cittadini sono impauriti e/i distratti;
  • non presentano gli studi da cui hanno tratto le motivazioni che hanno indotto l’esigenza dell’intervento e le relazioni con le quali si assumono la responsabilità in prima persona dell’azione intrapresa;
  • negli atti non vengono indicate le persone, le strutture e le apparecchiature da adibire allo scopo;
  • sempre negli atti, omettono di precisare in modo analitico la quantità dei fondi necessari e i tempi entro i quali devono essere spesi;
  • negli stessi atti, evitano accuratamente di indicare gli obbiettivi da conseguire, quando e quali verifiche og- gettive verranno eseguite per accertare se gli obbiettivi siano stati raggiunti, impedendo così di accertare se l’iniziativa fosse opportuna o dannosa per i cittadini.

Per quanto detto, è possibile neutralizzarli, ricordando:

    • di essere sobri, pazienti, di non disperarsi dinanzi a un disinteresse diffuso e non esaltarsi a ogni scioc- chezza o piccolo traguardo conseguito;
    • sempre il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà;
    • che lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomen- ti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce;
    • che la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione;
    • che ogni azione, piccola o grande, è determinante per non farsi rubare la speranza di cambiare, miglio- rando la qualità della vita;
    • di chiedere a chi propone un progetto di rappresentarlo in modo razionale, completando i punti che seguono.

Un progetto è verificabile se risponde ai seguenti punti

    1. Idea generatrice della proposta: il progetto e chi lo propone.
    2. Finalità: quali sono le finalità del progetto.
    3. Previsioni di costi e ricavi: il progetto deve rappresentare sia i costi sia i ricavi.
    4. Verifiche: come si attivano le verifiche, per valutare se il progetto ha avuto o non avuto successo.
    5. Collocazione temporale: quali sono i tempi per la conclusione dell’analisi del progetto.
    6. Fasi: chi partecipa e in quali tempi.
    7. Tempi: data ultima per il varo del progetto e/o la scelta delle opzioni qualora vi fossero più solu- zioni.
    8. Collocazione spaziale: dove inserire e/o inviare il progetto per l’analisi di chi vi partecipa.
    9. Fattori contingenti che possono ostacolare o aiutare: adozione di un metodo utile per isolare incapaci e perditempo.
    10. Modalità di espressione: il progetto deve essere redatto in un linguaggio idoneo alla comprensio- ne della scuola dell’obbligo.
    11. Dimensione: ricordare che se il testo è troppo lungo è ingestibile mentre se è troppo corto è in- gannevole.
    12. Portata: il progetto deve rappresentare una proposta veritiera, completa, aggiornata e sufficiente- mente dettagliata.
    13. Esperienze: verificare se lo scopo del progetto e/o il progetto stesso sia già stato presentato e/o oggetto di analisi da parte di altri.
    14. Mezzi: per aumentare il bagaglio conoscitivo utilizzare email, siti Internet, Google Documents, Mi- crosoft OneDrive, Google Drive nonché acquisire le analisi delle organizzazioni, degli studiosi, delle associazioni, la dottrina eccetera.

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