Da: pierluigiciolli@pec.it <pierluigiciolli@pec.it>
Inviato: giovedì 13 gennaio 2022 17:46
A: pec Regione Toscana Presidente <regionetoscana@postacert.toscana.it>; Regione Toscana Assessore alla Salute <simone.bezzini@regione.toscana.it>; gov Ministro Sanita’ <segr.caposegrministro@sanita.it>; gov Ministro Sanita’ <segreteriaministro@sanita.it>; gov Ministro Sanita’ <segr.tecnicaministro@sanita.it>; ‘sileri.ufficio@sanita.it‘ <sileri.ufficio@sanita.it>; ‘segreteria.costa@sanita.it‘ <segreteria.costa@sanita.it>
Cc: a ADUC <comunicati@aduc.it>; a ADUC Donvito Vincenzo <v.donvito@aduc.it>; a ADUC ufficio stampa <ufficiostampa@aduc.it>; Regione Toscana Assessore alla Salute <manuele.braghero@regione.toscana.it>; Regione Toscana Presidente <ufficio.gabinetto@regione.toscana.it>; Regione Toscana Ufficio Stampa <segreteria.ufficiostampa@regione.toscana.it>; Regione Toscana Vice Presidente <vicepresidente.saccardi@regione.toscana.it>; Regione Toscana Torselli Francesco <f.torselli@gmail.com>; Regione Toscana Torselli Francesco <torselli2020@gmail.com>
Oggetto: pandemia e informazioni ai ricoverati

Firenze, 13 gennaio 2022

Al Presidente della Regione Toscana     eugenio.giani@regione.toscana.it – regionetoscana@postacert.toscana.it
All’Assessore alla Salute della Regione Toscana simone.bezzini@regione.toscana.it
Al Ministro della Salute   segreteriaministro@sanita.it
Al Sottosegretario Pierpaolo Sileri  sileri.ufficio@sanita.it
Al Sottosegretario Andrea Costa  segreteria.costa@sanita.it

Oggetto: Richiesta di come devono gestire le informazioni inerenti il trattamento sanitario erogato a un ricoverato.

Pregiatissimi, ho ricevuto dall’ ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori il drammatico racconto che evidenzia una mancata informazione giornaliera a un parente diretto di un ricoverato sulla situazione clinica.

La mia esperienza personale in 36 anni nella sanità pubblica ha visto che si tratta di situazioni ricorrenti alle quali si contrappongono eccellenze: ultimo esempio che mi è stato riferito riguarda un ricoverato al Centro Ustioni dell’ospedale di Cinasello (Pisa) con ustioni sul 30% del corpo, in coma farmacologico dal Natale scorso, dove giustamente il personale informa 2 volte al giorno per telefono la moglie sulla situazione clinica (informazioni giustamente riservate a un solo parente diretto).

Essendo in pandemia, detta eccezione deve essere la regola: informare il parente diretto di un ricoverato per telefono almeno una volta al giorno visto che un parente non può entrare in ospedale. Pertanto vi chiediamo di emanare una circolare che obblighi a detto comportamento: un comportamento che, stante la tecnologia, può essere attivato per ogni tipo di ricovero e l’informazione può essere anche trasmessa da un addetto che può essere la caposala, un infermiere e/o un amministrativo che ha ricevuto la registrazione vocale da parte del medico.

Non solo.

Leggendo detto racconto, emerge che un intervento operatorio può essere rinviato e questo può accadere anche quando ritorneremo alla normalità, pertanto, proprio ora che siamo in pandemia, una circolare che, oltre all’obbligo della compilazione della lista dei prenotati agli interventi (assegnandogli un codice per tutelare la privacy), nel caso di un intervento di urgenza, lo stesso sia registrato con la motivazione. Altresì l’obbligo a che detto elenco sia inserito e aggiornato in tempo reale nel sito della Regione perché tutti i cittadini abbiano contezza di come si eroga la sanità e quali sono le possibilità di ogni struttura ospedaliera di garantire le cure sanitarie. Non ci sono problemi per creare detti elenchi perché tutti i dati sono già informatizzati. In questo modo si garantisce al paziente che nessuno gli è passato avanti per raccomandazione e/o per denaro.

Confidando di leggervi, distinti saluti, Pier Luigi Ciolli

—–Messaggio originale—–
Da: ADUC – Associazione Diritti Utenti e Consumatori <comunicati@aduc.it>
Inviato: giovedì 13 gennaio 2022 14:39
Oggetto: Covid, ecco come si prende e come viene gestito. Storia quotidiana: un ospedale fiorentino

 

https://www.aduc.it/comunicato/covid+ecco+come+si+prende+come+viene+gestito+storia_33828.php

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Covid, ecco come si prende e come viene gestito. Storia quotidiana: un ospedale fiorentino

 Con la diffusione di Omicron, il covid ci sta riguardando molto di più, pur lievi pare che siano le conseguenze. Ma com’è che in tanti si infettano nonostante abbiamo già maturato esperienza, istituzioni e singoli, per la prevenzione?

Abbiamo scritto l’altro giorno di un panificio fiorentino (1), oggi scriviamo di un ospedale.

F. cadendo per strada a Roma, dove è in visita con la moglie, si rompe una gamba. E’ il 31 dicembre. Portato dopo 40 minuti in un vicino ospedale, gli viene proposta operazione o di andare a Firenze, dove vive ed ha i suoi cari, con ambulanza a proprie spese.

Stante l’operazione, e soprattutto la riabilitazione, F. decide di tornare a Firenze.

Il giorno di Capodanno, alle 9 parte e arriva all’ospedale Careggi di Firenze dopo due ore e mezza.Inizia il caos.

Nessuno sa nulla, nessuno sa dire cosa fare e solo la notizia che giungeva da Roma fa sì che viene data precedenza.

F. entra. La moglie rimane fuori e con fatica fa accettare il suo beauty, e solo perché conteneva medicinali salva vita indispensabili per il marito e non disponibili in ospedale Da lì, vuoto di notizie. Contatti fra moglie e marito solo perché nel beauty c’erano anche telefono e batteria. Preoccupazione dei coniugi, che a Roma gli era stato detto che in massimo due giorni doveva essere operato… ma sembra che a Careggi seguano un protocollo diverso.

F. è fermo, immobile a letto.

Solo il 3 gennaio la moglie parla con un medico. L’intervento viene rinviato: la sala operatoria serve per un’urgenza ictus. Si scopre intanto che il degente ictus è positivo, sala operatoria inutilizzabile e tutti devono essere controllati, e questo ritarda la macchina organizzativa.

Il 5 gennaio F. viene operato ma nessuno chiama la moglie e nemmeno il giorno successivo. La moglie parla con un medico solo il giorno 7 gennaio. Nessuno le dice che da analisi successive il marito ha un brusco calo dell’emoglobina e che potrebbe essere necessaria una tac con contrasto. La moglie lo scopre solo il giorno 8 gennaio.

I medici cambiano ogni giorno e non tutti hanno la medesima disponibilità. Alla moglie viene detto che il marito deve effettuare un tampone (non spiegano perché)… informazione scoperta grazie ad un’amica infermiera. Il giorno 9 gennaio è domenica e nessuno informa.

Lunedì 10 gennaio la moglie scopre che il marito è positivo al covid, così come la sua amica infermiera, che le dice che un’altra persona che ha partorito, tampone di entrata negativo, al momento delle dimissioni era positiva.

F. è abbandonato a se stesso. La moglie decide che deve tirarlo fuori da lì. L’11 gennaio la moglie telefona a tutte la case di cura ma la risposta è sempre la stessa: devono dare precedenza alla Asl e possono solo se lo manda la Asl. Altre strutture non hanno reparti covid quindi non lo possono prendere a prescindere.

Alla fine la moglie trova una casa di cura per la fisioterapia che lo prenderebbe anche in ragione della giovane età (poco più che quarantenne). All’ospedale la moglie, dopo aver sempre parlato con persone diverse, si sente dire che lei moglie non può prenotare la casa di cura. Ma a seguito di insistenze e arrabbiature… “faremo sapere nel pomeriggio”.

Nel mentre F., lasciato su una sedia e stanco di aspettare, anche perché infreddolito, si mette da solo in piedi.

Oggi, mentre scriviamo (13 gennaio), la moglie non è stata ancora chiamata.

F. è testimone di discussioni tra fisioterapisti per le cure che gli necessiterebbero, visto che avrebbe dovuto stare seduto e in piedi solo con aiuto. 

Alla fine sembra che si siano messi d’accordo. Il medico (che avrebbe dovuto chiamare l’11 pomeriggio) ha provato a giustificarsi pur essendosi scusato per l’accaduto.

F. sta andando per la degenza e fisioterapia post-operatoria in casa di cura reparto covid, infezione contratta in ospedale.

 1 – https://www.aduc.it/comunicato/covid+ecco+come+si+prende+storia+quotidiana_33815.php

 COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC

URL: http://www.aduc.it

Ufficio stampa: Tel.336672969 – Email: ufficiostampa@aduc.it

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